mercoledì 19 febbraio 2020

La mia polemica del giorno: per quale motivo scrivete? Per diventare famosi? Ecco i miei dubbi.



Osservando i profili di alcuni autori, impegnati a rendere pubblica e visibile la propria vita privata, a cui danno più importanza che ai loro libri, mi sorge il dubbio che ci sia una categoria di scrittori, eccessivamente social, che puntano più alla popolarità che alla cura delle opere che mettono in commercio.

Ed ecco che ci ritroviamo di fronte a presunte storie vere, assurde e strappalacrime, degne del più patetico dei romanzi.

La prima cosa che ne traggo è la totale incapacità dell'autore di raccontarsi attraverso i suoi libri e i suoi personaggi; e la necessità di abbindolare il proprio pubblico, suscitando la solita pietà, per acquisire una popolarità fine a se stessa. Avvalendosi delle stesse strategie utilizzate dalle nuove generazioni dei personaggi dello spettacolo, che hanno bisogno di tenere desta l'attenzione del pubblico inventando storie assurde, create a tavolino, per acquisire e mantenere la popolarità necessaria per non uscire dal giro.

In questo video espongo una serie di considerazioni utili agli autori che, inconsapevolmente, perché trascinati dagli eventi, stanno seguendo questa strada pericolosa, che non arreca alcun vantaggio alla loro credibilità; e ai lettori più creduloni, per fornire loro gli strumenti utili a capire quando fidarsi delle parole di un autore e quando no.