venerdì 28 febbraio 2020

Autori di libri e scrittori: ingenuità, presunzione, supponenza.Confronto con il mondo di Masterchef.



Vediamo insieme quali sono le caratteristiche predominanti degli autori esordienti: ingenuità, presunzione e supponenza.

Dopo un'accurata analisi, vedremo un confronto tra gli autori e i concorrenti di Masterchef quando, orgogliosi e convinti di essere i numeri uno del mondo, hanno il coraggio di sottoporsi al giudizio dei veri esperti.

E spesso son dolori per tutti.

giovedì 27 febbraio 2020

Impariamo quando si accentano i monosillabi e scoviamo alcuni errori grammaticali gravi nei libri.



Una delle maggiori lacune grammaticali che accomunano una buona fetta di italiani è legata agli accenti sui monosillabi. Per non sbagliare, la maggior parte di voi sceglie sempre di accentarli. E così ci ritroviamo una serie di errori grammaticali "gravi", sempre più frequenti, in cui monosillabi come fu, do, fa, re, no, sto, sta e mille altri sono puntualmente scritti con l'accento.

Peccato che la regola dice che I MONOSILLABI NON VANNO MAI ACCENTATI, TRANNE QUANDO... scopritelo in questo video (fonte http://www.treccani.it).

Sorridiamo insieme, inoltre, di alcuni errori grammaticali gravi scovati in libri regolarmente in commercio, alcuni addirittura editati da "finti" editori.

mercoledì 26 febbraio 2020



Nel video di oggi prendo in esame il lavoro poco professionale portato avanti da una gran parte di blog letterari, che mettono in luce la loro inesperienza e improvvisazione soprattutto quando si tratta di selezionare i recensori dei libri, spesso scelti con un unico criterio: amanti della lettura. E basta.

Personalmente trovo assurda la pratica diffusa tra autori e blogger: io autore ti do il mio libro; tu blog lo passi al tuo recensore (improvvisato) e lo fai recensire. Sulla base di un gusto personale. Ha senso, secondo voi, leggere su un  blog letterario una recensione intesa come "parere personale"?

Io non darei mai un mio testo in lettura a uno di questi blog, nei quali ho visto dare 5 stelle a libri brutti, scritti male, solo perché il lettore/recensore ha apprezzato la storia descritta; e 3 stelle a libri qualitativamente ok, solo perché il lettore/recensore non è rimasto sufficientemente coinvolto nella storia. È un modo equo, secondo voi, per valutare un libro da un punto di vista professionale?

I lettori che lasciano un commento su Amazon lasciano un parere personale; un blog serio, invece, dovrebbe indirizzare i lettori verso un certo tipo di lettura, aiutando a capire quali sono i libri scritti bene e quelli scritti male. L'apprezzamento della storia, invece, è solo e soltanto dovuto al gusto personale, che non può entrare in gioco in un lavoro di tipo professionale.

Quindi? Come fa un blog ad avere mille teste (i recensori) a rappresentarli, ognuno con un modo di pensare diverso dall'altro?

martedì 25 febbraio 2020

Le contraddizioni dell'autore: l'importanza di essere coerenti con ciò che si scrive e ciò che si è.



Esaminiamo ancora una volta un elemento indispensabile per l'autore, se vuole crescere sul serio e uscire dal giro degli amici, per conquistare il pubblico dei lettori "veri", che sono gli unici che potranno riconoscere sul serio il suo valore e attribuirgli il ruolo di scrittore, autore o... impostore. Sì, perché chi scrive qualcosa che non è nelle proprie corde, o si presenta con un'immagine ben diversa da quella "rosa", risulterà sempre poco credibile agli occhi di un lettore vero.

Ecco le mie considerazioni, espresse in questo video che, nella seconda metà, si aprirà a concetti un po' farseschi e ironici, per evidenziare la solita stonatura di chi difende una posizione che ritiene importante: la necessità di parlare di "sesso, sesso e sesso"(sì, intesa quasi come un'ossessione) per poi dichiarare l'odio smisurato nei confronti della gente. Il dubbio, a questo punto, sorgerà spontaneo: il sesso, dunque, si limita a una visione fantastica e fantasiosa? È per questo che una buona parte dei romanzi rosa contemporanei si perde nella banalità e risulta poco credibile e poco appetibile per il palato di un lettore vero?

Esaminiamo insieme questi dettagli.

venerdì 21 febbraio 2020

Come capire se un libro in alto in classifica vale davvero o se è frutto di recensioni comprate.



Sono tanti i lettori che, dopo lo scandalo delle recensioni comprate, sono entrati in confusione: come fare a capire quando un libro in alto in classifica vale sul serio o è solo frutto di recensioni comprate e/o concordate?

In questo video prendo in esame un libro "vero", di successo reale e comprovato, e vi spiego come verificare le differenze tra un libro flop, che grazie ad aiuti esterni si trova in alto in classifica, e un libro top, che è davvero stato comperato e valutato onestamente dai suoi lettori (da notare, tra l'altro, come in un libro valutato SPONTANEAMENTE esistono sia le critiche positive sia quelle negative. Diffidate sempre da chi ha tante recensioni e sono tutte positive. Per ragioni di statistica, è un risultato impossibile da ottenere).

giovedì 20 febbraio 2020

L'inutilità delle polemiche nel mondo dei social, in qualsiasi ambito: politica, libri e spettacolo.



Polemiche, polemiche, polemiche.

In questo video analizzo il fenomeno delle polemiche in genere, che sui social si sviluppano quotidianamente in qualunque campo, non necessariamente in quello dei libri. Vi racconto come una volta mi son ritrovata in una polemica in maniera del tutto inconsapevole e di come trovo inutile e poco costruttivo intavolare polemiche o indurre gli altri a pensare come me. Partiamo sempre dal presupposto che nessuno di noi ha la verità in tasca. E che le opinioni, in linea di massima, sono sempre frutto di punti di vista. Giusti o sbagliati. Ricordiamoci che nella maggior parte dei casi non c'è un giudice imparziale a stabilire da che parte è la ragione. Quindi? A cosa è finalizzata la polemica se non a mettere in mostra l'arroganza di chi la apre e di chi la raccoglie?

mercoledì 19 febbraio 2020

La mia polemica del giorno: per quale motivo scrivete? Per diventare famosi? Ecco i miei dubbi.



Osservando i profili di alcuni autori, impegnati a rendere pubblica e visibile la propria vita privata, a cui danno più importanza che ai loro libri, mi sorge il dubbio che ci sia una categoria di scrittori, eccessivamente social, che puntano più alla popolarità che alla cura delle opere che mettono in commercio.

Ed ecco che ci ritroviamo di fronte a presunte storie vere, assurde e strappalacrime, degne del più patetico dei romanzi.

La prima cosa che ne traggo è la totale incapacità dell'autore di raccontarsi attraverso i suoi libri e i suoi personaggi; e la necessità di abbindolare il proprio pubblico, suscitando la solita pietà, per acquisire una popolarità fine a se stessa. Avvalendosi delle stesse strategie utilizzate dalle nuove generazioni dei personaggi dello spettacolo, che hanno bisogno di tenere desta l'attenzione del pubblico inventando storie assurde, create a tavolino, per acquisire e mantenere la popolarità necessaria per non uscire dal giro.

In questo video espongo una serie di considerazioni utili agli autori che, inconsapevolmente, perché trascinati dagli eventi, stanno seguendo questa strada pericolosa, che non arreca alcun vantaggio alla loro credibilità; e ai lettori più creduloni, per fornire loro gli strumenti utili a capire quando fidarsi delle parole di un autore e quando no.

martedì 18 febbraio 2020

Case editrici a pagamento: attenzione a chi vi chiede soldi per pubblicare un libro. Consigli utili.



Suggerimenti utili relativi alle case editrici a pagamento, alle case editrici digitali e alle agenzie letterarie appena nate. Con un invito a non lasciarvi abbindolare da chi, dietro la richiesta di cospicue somme di denaro, vi fa facili promesse, garantendovi il successo immediato. Vi ricordo che in un mercato piccolissimo come quello editoriale, limitato a una fetta di pubblico ristretta, le probabilità di emergere sono le stesse di azzeccare una vincita consistente al Gratta & Vinci.

Lasciatevi guidare dall'istinto, mantenendo costantemente i piedi per terra: non siamo i protagonisti di un romanzo. Non possiamo permetterci di camminare con la testa tra le nuvole di fronte a chi potrebbe speculare sui nostri lavori, approfittando della nostra buona fede.

Quali sono le vostre esperienze in merito? Scrivetele pure nei commenti.

lunedì 17 febbraio 2020

Ecco svelato l'uso corretto del congiuntivo. Ed ecco alcuni errori grammaticali commessi da autori.



Scrivere un libro presuppone la corretta conoscenza della grammatica italiana. È sempre un duro colpo scoprire che l'autore di un libro pubblica uno scritto contenente evidenti errori di sintassi e ortografici: perde subito di credibilità agli occhi dei lettori.

In questo video, supportati da un articolo presente nel sito de "L'accademia della Crusca", scopriamo il corretto uso del congiuntivo. Vediamo finalmente dove il congiuntivo si usa e dove (FATE ATTENZIONE, perché sbagliano quasi tutti!) il congiuntivo NON SI USA!

Coloro che non sono a conoscenza di queste regole, e non mettono  in dubbio neanche per un momento le loro pseudo conoscenze della lingua italiana, farebbero bene a fare qualche passo indietro e a smettere di salire in cattedra, sentendosi i professori del nulla.

Ricordiamoci che la lingua italiana è in continua evoluzione; e chi, come noi, ha scelto di scrivere, è obbligato a essere sempre aggiornato, usando dei supporti ufficiali, come il sito dell'Accademia della Crusca e della Treccani.

venerdì 14 febbraio 2020

Autori, scrivere è un mestiere e bisogna essere preparati. Non basta avere una storia da raccontare.



Quando scrivi per pubblicare e, quindi, per mettere in vendita un libro, devi essere consapevole che la scrittura non può essere solo un hobby o solo una passione. Scrivere deve essere un MESTIERE. E così come nessuno può improvvisarsi medico, ingegnere, panettiere, cuoco, attore o cantante, nessuno può improvvisarsi scrittore solo perché ha una storia da raccontare. Il mercato editoriale è un mercato serio; e metterlo nelle mani di persone che si improvvisano “scrittori”, appoggiandosi a un concetto di “arte” o “passione” che, nella maggior parte dei casi, lascia il tempo che trova, tende solo a svilire il mercato.

In questo video esprimo le mie opinioni a riguardo. Voi, invece, cosa ne pensate?

giovedì 13 febbraio 2020

Cyberbullismo. Autori incompresi ritengono di esserne vittime, sfruttando la corrente del momento.



Qualche giorno fa è stata la giornata dedicata al cyber-bullismo e, inaspettatamente, alcuni autori hanno colto la palla al balzo per sottolineare i soliti disagi: sentirsi vittime di tutto e di tutti, millantando di essere soggetti a "bullismo" solo perché, per i libri scritti o per alcuni post nei quali affermano un'idea ben precisa, ricevono commenti aggressivi da parte di persone che non la pensano come loro.

In questo video proviamo a precisare cos'è in realtà il bullismo, invitando gli autori in cerca di vittimismo a non usare anche questa nuova corrente per attirare le attenzioni e la pietà degli altri. Basta con il voler essere le vittime del mondo! Siamo adulti e vaccinati; e siamo in grado di difenderci dagli attacchi degli altri. Invece di lamentarci, impariamo a non mostrare le nostre debolezze e le nostre insicurezze: i bulli (o presunti tali), in fondo, si fanno strada proprio grazie a quelle.

Attribuite le giuste parole alle vostre reali situazioni, avendo il buon gusto di rispettare le vere vittime di bullismo, che non hanno nulla a che fare con la maggior parte di voi e con le vostre chiacchiere/polemiche quotidiane.

Ecco due video che, probabilmente, apriranno gli occhi anche alle più ingenue (e/o furbette) di voi:

1) https://www.iene.mediaset.it/video/nina-quando-i-bulli-ti-rovinano-la-vita_70408.shtml

2)https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/leiene/nina-lamore-terapia-contro-il-bullismo_F308612401016C05

Quali sono le vostre impressioni in merito?

mercoledì 12 febbraio 2020

Sanremo 2020: la mia alternativa, i miei commenti, un confronto attivo tra cantanti e scrittori.



Libri e canzoni. Utilizzo la mia esperienza sanremese, vissuta e raccontata da un punto di vista diverso rispetto a quello della maggioranza degli italiani, per fare un confronto che a me piace sempre tantissimo mettere in evidenza: quello tra cantanti e scrittori. Entrambi produttori di un qualcosa (una canzone o un libro), scritta per comunicare un’emozione e per trasmettere una parte di sé, con cui “regalarsi” al pubblico. Il quale, poi, sceglierà quel prodotto (canzone o libro) sulla base di caratteristiche soggettive e assolutamente personali.

Mai confronto risulta più azzeccato, secondo me, per mettere in evidenza le caratteristiche che da sempre cerco di spiegare, relative al modo con cui un autore dovrebbe rapportarsi con il pubblico. Come ogni cantante è diverso da un altro, e abbraccia una fetta di pubblico diversa da quella di un altro, allo stesso modo ogni scrittore è diverso da un altro, ed è orientato verso una fetta di pubblico diversa da quella di un altro.

In questo video le mie impressioni divertite, insieme alle mie considerazioni un po’ più serie e motivate.

Qui, invece, vi lascio la mia playlist personale delle canzoni sanremesi che ho più apprezzato, secondo una mia classifica ideale:

1) Piero Pelù: anima rock per eccellenza, rappresentata da un brano ben strutturato, accompagnato da un testo delicato ma non banale, e da una personalità forte e carismatica. Nella vita come nel palco. https://youtu.be/tvSagoWzr9g

2) Marco Masini: pezzo fortissimo, ben costruito, supportato da un testo molto intenso e da una melodia perfettamente abbinata, con un crescendo “alla Masini” che ho sempre apprezzato fin dai suoi pezzi più classici come “Ci vorrebbe il mare” o “Vaffanculo”. Oggi ancora meglio di ieri, con un occhio di riguardo alle sonorità più moderne. https://youtu.be/tPquUHoNjbw

3) Bugo e Morgan: il primo pezzo sanremese che ho sentito. L’introduzione iniziale è qualcosa di fenomenale; la struttura del brano è particolare, originale, coinvolgente. Non ci avrei scommesso mezzo euro ma sono riusciti a conquistarmi. https://youtu.be/cNoylMSXYcE

4) Francesco Gabbani: spiace dirlo, perché l’ho sempre trovato un po’ “ruffiano” (devo ancora digerire l’assoluta incompatibilità tra il testo e la musica del brano con cui qualche anno fa vinse Sanremo). Eppure questa canzone è molto coinvolgente e l’accostamento testo/melodia questa volta è impeccabile. Complimenti, Francesco. https://youtu.be/cNoylMSXYcE

5) Diodato. Bel pezzo, bellissimo crescendo, esecuzione impeccabile. Altro esempio valido di come testo e musica possano andare di pari passo, senza che l’uno prenda il sopravvento sull’altra. https://youtu.be/tPv9ZPXmFWU

6) Le Vibrazioni. È già la seconda volta che riesco ad apprezzare questo particolare stile rock ben mischiato al pop internazionale e al “cantautorale” italiano tipico dei primi anni del duemila. Il risultato mi piace molto: stile caratteristico, molto personale. Sono tra i pochissimi che, seguendo questa linea, in voga quindici anni fa, sono riusciti a mantenersi vivi e a rinnovarsi. https://youtu.be/ffC3eV4V8L0

7) Levante. Non è uno di quei pezzi che ti entra subito dentro, infatti esce fuori dai miei gusti personali e da quello che sono abituata ad ascoltare. Eppure, ascolto dopo ascolto, riesce a catturare. Interessante. Bella l’interpretazione. https://youtu.be/MlofRex31rg

8) Rancore. Bellissimo pezzo, studiato e interpretato molto bene. Anche questo è un genere che non rientra nelle mie abitudini; e se non fosse stato per Sanremo, non mi sarei mai accorta della sua esistenza. Eppure lo si ascolta volentieri, riesce a trascinare in maniera forte, sia per il testo sia per la struttura musicale. Ottimo lavoro! https://youtu.be/DCmACrF33Po

9) Riki. Altro elemento su cui non avrei scommesso mezzo euro. Eppure la canzone “acchiappa”. Stile italiano molto classico, reso moderno da un eccessivo “riverbero artificiale” (l’unica pecca di questo pezzo), che ti prende subito e ti permette di canticchiarla già, come si faceva con le canzoni italiane di un tempo. Anche le canzonette, a volte, possono essere piacevoli se ben lavorate e ben interpretate. https://youtu.be/cIhCuwuToos

10) Irene Grandi. Mi piacciono molto le voci femminili se graffianti come la sua, se naturali e non costruite. Questo pezzo, con la sua semplicità, arriva immediatamente, ben supportato da un’esecuzione molto viva, spontanea, vera. Unica pecca: sembra un po’ troppo autocelebrativo, ma trasmette forza e ottimismo. Lo metto quindi ben volentieri nella mia top ten personale. https://www.youtube.com/watch?v=1UBoOicWM9c

martedì 11 febbraio 2020

I nuovi autori e scrittori. L'importanza di affidarsi a un editor per un risultato professionale



Qualunque scrittore o autore professionista non mette mai in vendita un libro che non è stato editato da un editor professionista. Cosa fa l’editor? E come possiamo scegliere quello giusto, districandoci in una giungla di gente succhia soldi pronti a sfruttare noi e la nostra passione per ottenere dei benefici economici?

In questo video esprimo le mie opinioni a riguardo. Voi, invece, cosa ne pensate?

lunedì 10 febbraio 2020

Pubblicare un libro: casa editrice o self? Ecco cosa fare qualora riceveste una proposta editoriale.



Case editrici o self? Sono sempre di più gli autori, anche professionisti, che scelgono di affidarsi alle pubblicazioni self su Amazon o su altre piattaforme, dato che non tutte le case editrici presenti sul mercato sono in grado di fare proposte allettanti, che vanno a vantaggio degli autori stessi.

In questo video racconto l’esperienza di una collega che ha rifiutato una proposta di contratto da parte di una big; e vi illustro i dettagli a cui fare riferimento qualora doveste scegliere di accettare una proposta editoriale.

venerdì 7 febbraio 2020

Errori grammaticali e ortografici presenti nei libri e nei social. Imperdonabili errori e... orrori!



Uno dei motivi per cui gli autori self sono visti con occhio critico dai lettori e dai rappresentanti del mondo editoriale è la mancanza di cura con cui scelgono di pubblicare un libro.

Leggerezza nella trama, nella forma e persino errori ortografici: è impensabile che in un libro, che da sempre è inteso come oggetto veicolo di cultura, sia presente anche un solo errore ortografico, sintattico o di punteggiatura. Impensabile. Eppure sono tantissimi i libri con mille pecche, che non fanno onore al mercato editoriale. E che rovinano quella piccola fetta di self rispettabilissimi, che scrivono in maniera professionale.

La soluzione? Imparare a scrivere; oppure smettere di farlo. Non basta pensare a una storia per sentirsi improvvisamente scrittori. Una storia da raccontare, in fondo, ce l’hanno tutti. Non tutti, di contro, sono in grado di trascriverla nella giusta maniera.

giovedì 6 febbraio 2020

Cosa un lettore cerca in un libro. Punti di vista, recensioni, critiche. Lettori, autori e scrittori.



In questo video affrontiamo per l’ennesima volta l’argomento delle recensioni, mettendo in rilievo il modo in cui un lettore può giudicare un libro.

Partendo dal presupposto che ogni persona è diversa dall'altra, e che ognuno trae le sue impressioni e considerazioni anche in base al proprio vissuto e alle proprie emozioni del momento, è matematicamente impossibile che un libro possa contare millemila recensioni positive e super entusiastiche, andando contro ogni statistica e pensiero logico.

Voi cosa ne pensate?

mercoledì 5 febbraio 2020

I nuovi autori e scrittori e... le stronzatine che inventano per giustificare i loro fallimenti.



Oggi raccontiamo in chiave un po' seria e un po' ironica i tentativi di alcuni autori di inventare emerite fesserie allo scopo di deviare l'attenzione del pubblico dai loro veri o presunti fallimenti. Vediamo, inoltre, come la gente si pone nei confronti di un conoscente quando scopre che quest'ultimo ha scritto un libro. E concludo raccontandovi una cosa divertente che qualche anno fa è capitata proprio a me.

Attenzione, inoltre, a pseudo blog, pseudo agenzie e pseudo editori che vi chiedono soldi in cambio di un successo assicurato: occhio alle truffe, che nel mercato dei libri sono all'ordine del giorno. Fatevi furbi e affidatevi solo a chi ha esperienze concrete da dimostrare.

martedì 4 febbraio 2020

Autori che odiano la gente e si sentono perseguitati. L'importanza delle persone per uno scrittore.



Eccoci giunti all’ultima frontiera dei nuovi autori: proprio mentre sono disposti a vendere l’anima per acchiappare uno o due lettori in più, dichiarano senza vergogna di… odiare la gente! Nel contempo, vivono la loro condizione di haters-della-gente sentendosi perennemente perseguitati da tutto e da tutti. Se ci riflettiamo bene, sembra un po’ la storia della volpe che non arriva all’uva.

È interessante notare come le manie di grandezza e di protagonismo si sviluppano nell’autore ancora prima di raggiungere il successo tanto ambito; ancora prima di imparare a scrivere come un vero scrittore.

In attesa di poter sfruttare gli alieni come lettori dei loro libri (giacché la gente è acerrima nemica e avversaria), ascoltate le mie considerazioni sull’importanza che le persone devono avere necessariamente nella vita di uno scrittore.

No gente = no personaggi credibili = no buoni libri.

lunedì 3 febbraio 2020

L'invidia nel mondo dei libri e nel mondo dei social. Ma è vero che siamo tutti invidiosi di tutti?



Ormai è diventata una consuetudine. È sufficiente un post-polemica su facebook, su qualunque argomento, e... APRITI CIELO! Non manca mai il genio di turno che , incapace di argomentare, si limita a tacciare d'invidia qualcun altro che non la pensa come lui. Spesso per cose che non hanno né capo né coda.

Avete mai analizzato sul serio il fenomeno dell'invidia? È possibile che al giorno d'oggi, se osiamo esprimere un concetto che va contro quello di un altro, rischiamo di passare per invidiosi? Ormai sono giunta alla conclusione che, se questi geni che popolano i social avessero ragione, saremmo nella condizione più assurda e paradossale del mondo: TUTTI SIAMO INVIDIOSI DI TUTTI! YEAH!!!

Io ho provato a riflettere sulla questione, fino a decidere di esporre i miei pensieri su questo video. Che pubblico volentieri, ma con un'importante AVVERTENZA: la visione di questo video è indicata solo per persone dotate di un livello di intelligenza medio-alto o alto. I cretini, e le persone incapaci di riflettere e argomentare, sono cortesemente invitate ad andare oltre e a guardare divertenti video sui gattini.