venerdì 26 marzo 2021

Crisi del mercato del lavoro, ogni giorno più svalutato. Anche nel mondo dei libri e dell'editoria.



Chiunque di voi oggi, nel 2021, sia alla ricerca di un'occupazione, conosce bene il tema del giorno: la crisi del mercato del lavoro, che diventa sempre più tangibile e preoccupante. E che porta a creare una netta distinzione tra chi ha un briciolo di spirito imprenditoriale, e riesce a farsi da solo, e chi (la maggioranza) non ha alcuna capacità da business man e trova difficoltà a inserirsi in un mercato che, da sempre in crisi, permette di lavorare solo in cambio di compromessi MOLTO pesanti. E per compromessi intendo l'abitudine di accontentarsi di una retribuzione al di sotto dell'accettabile, che non consente in alcun modo di vivere (e a volte neanche di sopravvivere!).

Questa crisi tocca anche il mondo dei libri e dell'editoria. L'eccessiva presenza di autori amatoriali e non, alla ricerca di una soluzione per sfruttare il proprio talento artistico per lavorare, non è in alcun modo di aiuto al settore.

Ciascuno di noi è convinto di riuscire a trovare il proprio spazio nel mondo, cominciando dalle basi, accontentandosi di poco, con la certezza che l'esperienza lo porterà piano piano a raggiungere vette sempre più alte.

L'accontentarsi di poco, il più delle volte, è deleterio per l'intero mercato del lavoro: in presenza di troppe persone che si accontentano di una briciola in cambio di un'esperienza, si crea una svalutazione generale, che porta chiunque, anche il professionista, a ritrovarsi in una situazione in cui se vuole lavorare, DEVE accontentarsi di quelle briciole.

La situazione è inaccettabile. D'altra parte, visto l'andamento del mercato, sarà sempre più difficile che il futuro ci riservi qualche bella sorpresa.