venerdì 25 settembre 2020

Atteggiamenti sbagliati degli autori: non venerate chi scrive per la casa editrice dei vostri sogni. NON SERVE A NULLA!



Per concludere in bellezza la settimana, oggi leggeremo e discuteremo il commento lasciato dall'amica Tania in corrispondenza del video «Autori di libri ingenui puntano sull'immagine di sfigati e asociali. Funziona davvero? Esaminiamoli» che trovate al link https://youtu.be/mHsRehFGOXY

Nello specifico, Tania  punta il dito contro un'autrice che, sui social, tiene un comportamento molto ambiguo, tipico di chi scrive con l'unico scopo di acchiappare pubblico a tutti i costi; e mi permette di sottolineare alcuni dettagli legati alle case editrici, quando scelgono di puntare su un autore self.

Scopriamo alcuni segreti legati allo scouting moderno in ambito editoriale; e all'inutilità, da parte degli autori che vorrebbero essere notati dalle case editrici, di fare i ruffiani presso gli autori che scrivono per quelle stesse case editrici. Ragazzi, non perdete tempo a ingraziarvi gli autori esordienti che sono stati ingaggiati da una BIG: non possono fare nulla per voi. Spendete meglio il vostro tempo.

Nel video vediamo alcuni dettagli di cui nessuno vi parlerà mai e di cui qualunque persona intelligente dovrebbe sempre tener conto.

Infine preciso che la maggior parte delle cose dette fanno riferimento "solo e soltanto" ai criteri con cui, in alcune circostanze, possono essere selezionati i libri di autori self da parte delle case editrici. Criteri che, nell'editoria del futuro, rischiano di diventare gli unici possibili, col rischio di trasformare il mercato editoriale in un'accozzaglia di spazzatura, in cui ci sarà sempre meno spazio per opere e autori di un certo spessore.

Se davvero amiamo leggere e amiamo scrivere, mettiamocela tutta per non alimentare questo tipo di mercato. Scendere a compromessi non è mai giustificato. E chi lo fa, deve essere emarginato, non idolatrato solo perché speriamo che, attraverso lui, avremo anche noi il lasciapassare per il successo.

Tanto non funziona così: prendetene atto.